Quando si parla di sostenibilità ed economia circolare, i materiali sono un tema centrale per ogni azienda che fa produzione. Tra le tante materie prime, il bambù emerge per la sua versatilità, resistenza e le sue notevoli proprietà ecologiche. Per essere un materiale usato fin dall’antichità, potrebbe diventare uno dei materiali del futuro.
Cosa rende il bambù così speciale?
Il bambù fa parte della famiglia delle graminacee ed è una delle piante con la crescita più rapida al mondo, generando quindi molto legname in tempi ridotti, specialmente in aree soggette a riforestazione. In altre parole una risorsa rinnovabile naturale, che cresce così velocemente da essere a volte quasi infestante.
Può crescere fino a 20 metri in soli 2 mesi (anche 1 metro al giorno!) e ha tempi di ricrescita di circa 3-5 anni. Questa rapidità di crescita non ha paragoni se la si confronta ad esempio con il rovere, la pianta da legname più diffusa in Italia, che impiega circa 80 anni.
Inoltre la coltivazione del bambù non necessita di molti interventi essendo una pianta resistente a funghi e parassiti senza l’utilizzo di pesticidi. Superati i primi anni di vita non ha bisogno di molta acqua e rigenera il terreno grazie ai rizomi (le sue “radici”) che non appesantiscono il terreno e trasformano gli inquinanti in biomassa.
Proprio per la sua rapida crescita, il bambù è in grado di assorbire quattro volte più CO2 rispetto ad una giovane foresta e genera fino al 35% di ossigeno in più rispetto ad altre piantagioni.
In ultimo, ma non meno importante, ha una notevole resistenza pur restando un materiale leggero, una combinazione apprezzatissima in ambito edilizio o manifatturiero, al punto di guadagnarsi il soprannome di “acciaio vegetale”.
Gli usi del bambù
Il bambù è particolarmente versatile e si utilizza in svariati settori.
La fibra è particolarmente indicata per produrre abbigliamento e accessori. Dalla fibra di bambù si ricava un filato lucente e morbido come la seta, antibatterico, resistente, traspirante, assorbente, biodegradabile al 100% e resistente ai raggi UV.
Il bambù è molto utilizzato in bioedilizia, per via della sua flessibilità ed elasticità, ottime per costruire strutture anti-sismiche. Ha una resistenza alla compressione superiore al legno e al calcestruzzo. Ha inoltre qualità ignifughe allo stato verde e un alta resistenza al fuoco dopo essere stato trattato: qualità ottime per rispondere ai requisiti antincendio nell’edilizia. Inoltre è un materiale molto durevole che coniuga virtù come leggerezza, durezza e stabilità, senza subire gli effetti dell’umidità come altri legnami, perciò è molto utilizzato anche per pavimenti, rivestimenti e finiture.
La struttura integrale del bambù richiede tecniche di lavorazione diverse rispetto agli altri legni, ciò nonostante è un materiale con proprietà uniche che si uniscono alla sua economicità: molto utile per la realizzazione di mobili, specialmente da esterno, data la sua resistenza agli urti e all’umidità. Ma anche per complementi di arredo per il bagno e la cucina, dove è facilmente a contatto con l’acqua.
E non solo arredo, dato che ha i più svariati utilizzi nella realizzazione di oggetti di ogni tipo, dagli strumenti musicali, alla tecnologia, dagli interni di automobili ai telai delle biciclette, e molto altro ancora.
Ti basterà scorrere il catalogo di Bioecolution per renderti conto di quanto è versatile il bambù.